La Fondatrice

Beata Madre Regina Protmann

Elaborato basandosi su: “La vita della Beata Vergine Regina Protmann, fondatrice della venerabile Congregazione di Santa Caterina, Vergine e Martire”, scritta da un sacerdote degno di fede (originale in Tedesco, 1° Edizione: 1623 Cracovia, 2° edizione: 1727 Braunsberg, tradotto in Italiano) e altri scritti della congregazione.

Vita-fede-carisma

Regina Protmann è nata nel 1552 in una famiglia cattolica nobile e benestante, da genitori rispettabili, Peter Protmann e Regina Tingels. Era cittadina di Braunsberg, nella diocesi di Varmia. Era una donna bella, intelligente e saggia, piena di doti. Durante l’infanzia e la gioventù, sapeva mostrarsi con l’eleganza nel vestire primeggiando rispetto alle sue coetanee e tendeva verso la vanità mondana.

Educazione nella fede

La nobile famiglia Protmann temeva Dio. Con questo spirito i suoi genitori hanno educato loro i figli, tra cui Regina Protmann. Quest’ultima partecipava regolarmente alla messa preparandosi a ricevere i sacramenti. Si esercitava a vivere la Parola di Dio e i sacramenti. Ascoltava le omelie dei sacerdoti, soprattutto dei padri gesuiti. Queste pratiche avevano influenza sull’anima di Regina, anche se apparentamene, continuava a vivere con frivolezza.

Esperienza personale con Dio

Ad un certo punto la grazia di Dio ha brillato nel suo cuore.
All’età di 19 anni Regina sperimenta una svolta esistenziale. Con la grazia dello Spirito Santo, Regina fa un’esperienza personale di Dio Padre che la ama, di Gesù che la invita a guardare oltre le passioni mondane. Regina, per conoscere meglio Gesù e capire la sua chiamata, rivolta a lei come al giovane ricco: “Va, vendi tutto e seguimi”, cerca aiuto nelle omelie e nella direzione spirituale dai padri gesuiti vivendo e operando nella città. Questo impegno di crescere nella sua fede, nella sua relazione intima con Gesù, è una grazia di Dio. Nello stesso anno, lascia la famiglia per vivere nella casa di una vedova con due compagne, per dedicarsi alle preghiere, alla penitenza e al servizio dei bisognosi. La vita consacrata per Regina è la contemplazione e l’azione cioè, lasciarsi amare da Dio, amarlo e vederlo in tutte le persone soprattutto nella persona anziana o malata o bisognosa di educazione cristiana e intellettuale.

Relazione filiale con Dio Padre

Per Regina Protmann, Dio è “Signore” della sua vita. Si affida alla Divina Provvidenza e al grande amore di Dio, “affinché nessuna creatura umana la desideri, ma solo Dio, suo Signore”. Vuole che questo amore di Dio la “bruci interamente” per “essere totalmente unita” a Dio suo Signore. Egli è un Dio provvidente, e Regina ogni momento ne cerca la volontà. Lo esprime nella sua preghiera e nel suo motto: “Come Dio vuole”. Scopre questa volontà di Dio nella meditazione e nella contemplazione della Parola di Dio, nel dialogo con le sorelle e con le autorità della chiesa.

Relazione sponsale con Gesù

Gesù è il Carissimo e l’Amatissimo Sposo per Regina Protmann. Nella sua preghiera, gli parla come a uno sposo chiedendogli: “sii Tu solo nel mio cuore e io nel tuo, affinché possa piacere solo a te in eterno … Oh Signore Gesù, Tu dolcezza dell’anima mia, amante del mio cuore, quando ti amerò perfettamente? Quando, mio dolcissimo Sposo, ti riceverò interiormente tra le braccia della mia anima indegna e lì riposerò eternamente!”. Regina coltiva la relazione di comunione con Gesù nella preghiera, nell’adorazione, nell’incontro con l’Eucaristia e nella vita dei sacramenti. Nel Vangelo, contempla Gesù nella sua passione, morte e risurrezione.

Vita spirituale

Regina è una persona di fede, di fiducia in Dio. Questo è espresso nella sua biografia: “lei non era come una canna che si lascia agitare e piegare dal vento: rimase invece ferma nel suo santo proposito, né si lasciò distogliere, poiché veniva spinta dallo Spirito Santo”. Sa in chi ha posto la sua fede ed è convinta che Egli è capace di custodirla (cf. 2T 1,12), di sostenerla di fronte alle sfide, alle incomprensioni, alle difficoltà e alle calunnie. Prega per le persone a lei ostili. Regina Protmann è una persona di vita virtuosa, devota alla preghiera, alla messa, al Santissimo Sacramento, alla Santissima Madre di Dio. Le sue virtù si manifestano nella sua vita umile e disciplinata; è forte nelle avversità, paziente, rispettosa e caritatevole verso le persone e verso l’autorità della chiesa. Sottomette il suo corpo alla penitenza. Mostra questa sua forza d’animo anche nel tempo della sua ultima malattia, che dura 8 settimane. Sopporta i dolori con pazienza: “come Dio vuole”.

Carisma

La comunione con Dio e la vita spirituale di Regina Protmann preparano la sua disponibilità a ricevere il dono e la grazia di compassione da Gesù. Un dono che Dio le ha fatto (carisma) per la congregazione e per la chiesa. Vede Gesù nella persona anziana sola o abbandonata. Trova Gesù nella persona malata o ferita e senza cura della sua città. Scopre Gesù nelle fanciulle che non potevano frequentare una scuola perché povere. Per Regina, la donna è un pilastro della famiglia, perciò ritiene sia necessario avere cura della sua educazione cristiana e intellettuale. Queste idee, pensieri e riflessioni sono accompagnati da azioni. Regina con le sue compagne si privano di tanto per donare agli altri. La sua casa cadente vicina alla chiesa, che possiede come una parte di eredità, era vuota: senza armadi, cassetti, sedie…

Regina e le sue prime compagne, soffrono la fame e il freddo. Quando trovano del cibo, lo condividono su un barile. Tuttavia, anche in queste condizioni, accolgono le ragazze per educarle, visitano i malati e le persone anziane portandogli zuppe calde, tisane e medicinali fatti da loro.

Per esprimere il suo amore, la sua attenzione, la sua tenerezza a Gesù Amatissimo si dedica alla cura degli ornamenti della celebrazione eucaristica, all’adorazione e al culto religioso. Per Regina, Gesù è il Re dei re. La sua presenza nel tabernacolo, sull’altare durante la messa e nell’adorazione va curata con la massima attenzione.

Regina Protmann è legata alla chiesa locale e universale. Ha potuto pensare in anticipo alla congregazione, alla chiesa, alla società, invitando le sue sorelle a essere aperte ai segni di Dio nel tempo. L’iniziativa che Dio ha preso e realizzato con Regina Protmann è duratura. Lei stessa fonda quattro comunità di sorelle. La vita e le opere compiute insieme alle sue sorelle sono conosciute e apprezzate fuori delle frontiere della Varmia, tramite le visite ad limina.

Oggi noi, sue figlie, viviamo su 4 continenti, in 13 paesi.

Regina Protmann è ritornata nella casa del Padre Celeste il 18 gennaio 1613, lasciando un testamento spirituale alle sue figlie, invitandole a “procedere sempre con fedeltà davanti al Signore nostro Dio, a Gesù Cristo e alle persone, con umiltà, vera pazienza, perfetta obbedienza e carità cristiana…”

Regina Protmann viene proclamata Beata il 13 Giugno 1999 a Varsavia da Papa San Giovanni Paolo II, che di lei nell’omelia ha affermato: “La beata Regina Protmann, Fondatrice della Congregazione delle Suore di Santa Caterina… si dedicò con tutto il cuore all’opera del rinnovamento della Chiesa a cavallo tra il XVI e il XVII secolo. La sua attività, che scaturiva dall’amore di Cristo sopra ogni cosa, si svolse dopo il Concilio di Trento. Ella si inserì attivamente nella riforma postconciliare della Chiesa, compiendo con grande generosità un’umile opera di misericordia. Fondò una Congregazione che univa la contemplazione dei misteri di Dio con la cura degli infermi nelle loro case e con l’istruzione dei bambini e della gioventù femminile. Particolare attenzione dedicò alla pastorale delle donne. Dimentica di sé, la beata Regina abbracciava con lo sguardo lungimirante le necessità del popolo e della Chiesa. Le parole: «Come Dio vuole» divennero il motto della sua vita. L’ardente amore la sollecitava a compiere la volontà del Padre celeste, sull’esempio del Figlio di Dio. Non temeva di accettare la croce del servizio quotidiano, testimoniando il Cristo risorto”.

Dopo 25 anni della sua Beatificazione, 15 sue sorelle, seguendo le sue orme, saranno beate. Suor Christophora Klomfass e 14 Compagne hanno sofferto il martirio per la loro fede in Dio, per amore di Gesù e per proteggere le persone affidate loro durante la seconda guerra mondiale.

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