COME VIVI LA BELLEZZA DEL CARISMA NELLA TUA VITA E NELLA TUA REALTÀ?
Il carisma che mi identifica come Suora di Santa Caterina, VM, è il carisma proprio della vocazione della Chiesa. Mi ha entusiasmato quando ero adolescente, anche se non lo conoscevo. È stato grazie alla testimonianza di gioia, semplicità e presenza amorevole delle suore nella mia parrocchia d’origine che ho deciso di vivere come loro. Sono felice nella mia Famiglia Religiosa. Sento un senso di appartenenza. Non vedo nessun altro luogo e nessun’altra scelta possibile in cui possa trovare il compimento del Progetto di Dio. Trovo la libertà interiore nel carisma ispirato da Madre Regina. Questa mamma, totalmente consegnata all’Amantissimo Sposo, fa risplendere in me la grazia che mi rende una donna integrata nel mio tempo e nella mia realtà. Vivo con semplicità; sono vicina alle persone, ascolto le loro storie, mi solidarizzo nelle loro angosce e nelle loro speranze, in comunione con la Chiesa, “Come Dio vuole”.
Cerco di vivere il carisma con gioia e speranza. Anche con coraggio quando si tratta di difendere la vita. Mi sento bene in comunità. È sempre stata una grazia e un dono. Quando preghiamo insieme, quando celebriamo i misteri della fede e i sacramenti, quando ci riuniamo per lo studio e il tempo libero, trovo forza e luce di fronte alle sfide sociali, che sono grandi e a volte mi fanno soffrire. Allora “so che Dio, il Signore, mi ama”.
2. COSA CI DICONO OGGI LE NOSTRE SUORE MARTIRI SULLA BELLEZZA DEL CARISMA E DELLE VIRTÙ DI MADRE REGINA?
Le nostre Suore Martiri hanno testimoniato il carisma nella mistica del martirio, in un compromesso liberatore della fede. Non si sono focalizzate sulla morte, ma sulla vita piena, sull’esperienza di Dio. La bellezza del carisma ereditato da Madre Regina era il nutrimento quotidiano nella consacrazione e nel processo di liberazione fisica e spirituale, guidate e rafforzate dalla fedeltà all’alleanza sponsale con lo Amantissimo Sposo, Gesù.
Contemplando il martirio di Gesù, queste Suore intrapresero la loro missione come la montagna dove incontrarono il Crocifisso, nella carne e nel dolore dei malati e dei bambini orfani affamati. La vita di fede battesimale, la consacrazione radicale, fu il culto al Signore che comportò persecuzioni, torture e morte.
Ciò che le muoveva, ciò che costituiva la loro mistica, era la causa del loro martirio in mezzo a un impegno profondo con la vita umana, nella sua vulnerabilità, nel bisogno e nella sofferenza. Così, nella spiritualità di povertà, castità e obbedienza, le parole e i gesti di Gesù erano presenti nelle loro menti e nei loro cuori. Nella vigilanza, nella preghiera e nel lavoro, esercitavano le virtù dell’umiltà, della pazienza e della perseveranza. Si amavano a vicenda. Alcune erano al fianco delle loro consorelle, confortandole nella loro liturgia finale. Nemmeno la morte ha potuto separarle. La loro massima manifestazione di santità è stata il martirio, come testimonianza e resurrezione. Nella bellezza e nella gioia del carisma “Come Dio vuole”.
Dalla mia giovinezza fino ad oggi, sono stata ispirata dal modo in cui Madre Regina ha vissuto il suo amore per Cristo.
Per me la preghiera personale e comunitaria e la contemplazione della Parola di Dio sono fonti insostituibili della vita quotidiana a cui attingo. Il bisogno nel mondo, nella Chiesa e intorno a me è grande. La convivenza pacifica è diventata un bene scarso. A volte mi chiedo: dov’è finito Dio?
Cerco di mettermi a disposizione dei tanti compiti che mi vengono affidati ogni giorno, per affrontarli con gioia, coraggio, amore e determinazione, confidando che l’amore di Dio mi accompagni
Per me, condividere ogni bisogno del mio prossimo significa anche essere un cercatore con i cercatori, non dover sapere e capire tutto, soprattutto non nella fede. La vita di Gesù vuole sempre essere riscoperta e amata di nuovo nella meditazione personale, nella condivisione della Bibbia, nel dialogo comunitario, nella celebrazione della liturgia, nell’incontro con le consorelle, i collaboratori e tutti coloro che incontriamo. Questo richiede che io ascolti senza avere subito una risposta pronta, che rimanga in silenzio e che a volte possa lasciare una parola senza commenti. Che sopporti in silenzio la sofferenza che qualcuno mi confida o che io percepisco, perché al momento non c’è una parola di conforto per essa. Che do gioia, ma che so anche gioire sinceramente con gli altri. Parlare di Madre Regina e della sua vita e cercare di trasmettere il fuoco dell’amore.
Un altro aspetto della bellezza del carisma è importante per me nella vita quotidiana: la vita in comunità. La vita in comunità richiede un’ampia porzione di tolleranza
Sì, forse è proprio nel nostro tempo che abbiamo il compito di dare un esempio di vita comunitaria gioiosa. Mostrare alla gente di oggi che persone diverse, con caratteri diversi e di età diverse, possono vivere felicemente, pacificamente e armoniosamente l’una con l’altra.
Madre Regina chiedeva sempre la volontà di Dio e lasciava che fosse LUI a determinare le sue azioni. Anch’io cerco di praticarlo ogni giorno.
2. COSA CI DICONO OGGI LE NOSTRE SORELLE MARTIRI SULLA BELLEZZA DEL CARISMA E DELLE VIRTÙ DI MADRE REGINA?
Madre Regina attingeva la sua forza per la vita quotidiana dal Mistero Pasquale, fedele al suo motto “Come Dio vuole”. Ha vissuto in modo fedele e coscienzioso, come modello per tutti noi.
La vita del mistero pasquale è diventata esistenziale per le nostre sorelle martiri. Nell’agonia, hanno preferito rimettere la loro vita casta nelle mani di Dio piuttosto che cadere nelle mani degli uomini. Conoscendo la via crucis di Cristo, si sono messe davanti agli uomini per proteggerli dal male. Hanno curato con sacrificio i malati e i feriti, spesso al di là delle loro forze. Hanno affrontato la realtà della guerra e le sfide sul campo – con sacrificio – in modo disinteressato – fino a dare la propria vita.
Nelle sfide del nostro tempo – il mondo è pieno di guerre, terrore e violenza – le nostre sorelle martiri sono un esempio per noi di affrontare le incertezze nel mondo, nella Chiesa e nelle nostre comunità apertamente e senza paura, ma con fiducia nella guida di Dio. Ci mostrano che possiamo rendere visibile e tangibile l’amore di Dio ovunque, indipendentemente dalla nostra età e dal luogo in cui ci troviamo. E con un cuore gioioso.
La vita del mistero pasquale è diventata parte della loro esistenza, tanto che le nostre sorelle martiri sono morte in odore di santità. Hanno sacrificato la loro vita casta nelle mani di Dio, nell’agonia, piuttosto che cadere nelle mani degli uomini. Conoscendo la via crucis di Cristo, si sono poste in modo protettivo davanti agli uomini per salvarli dal male. Si sono dedicate con sacrificio all’assistenza dei malati e dei feriti, spesso al di là delle loro forze. Hanno affrontato la realtà della guerra e le sfide sul campo – con sacrificio – in modo disinteressato – fino a dare la propria vita.
Nelle sfide del nostro tempo – il mondo è pieno di guerre, terrore e violenza – le nostre sorelle martiri sono un esempio per noi di affrontare le incertezze nel mondo, nella Chiesa e nelle nostre comunità apertamente e senza paura, ma con fiducia nella guida di Dio. Ci mostrano che possiamo rendere visibile e tangibile l’amore di Dio ovunque ci troviamo e a prescindere dalla nostra età. E con un cuore gioioso.
Beata Madre Regina in Africa. Il 19 Agosto 1983, le prime suore venute da Braniewo /Polonia sono state al Nord di Togo, a Guérin-Kouka. Da quel momento, il Carisma della nostra Fondatrice Madre Regina ha cominciato a diffondersi in Togo, Benin, Camerun e in Burkina Faso. Da 35 anni sono membro della Congregazione delle Suore di Santa Caterina V.M. di Alessandria. Faccio l’esperienza della bellezza del carisma della congregazione, che è una vita di comunione con Dio, nell’alleanza con Gesù nostro Sposo. Tramite la mia consacrazione a Dio, sono al servizio dei fratelli e sorelle bisognosi, cioè i malati, i poveri, l’educazione dei bambini e dei giovani. Ascolto e accompagno le persone anziane, sostenuta da una spiritualità cristocentrica;
Cristo al centro della nostra vita. Scopro la bellezza e la ricchezza del nostro carisma che è un dono di Dio per la nostra famiglia religiosa. Nella comunione a Cristo, mediante la meditazione della sua Parola, l’Eucaristia, la vita di preghiera e il lavoro quotidiano, cerco la volontà di Dio alla luce del nostro moto: “come Dio vuole”. Come donna, potevo sposarmi, avere la mia famiglia. Però, trovo la mia gioia nella consacrazione religiosa per essere al servizio di Dio, annunciare la sua Parola ai miei fratelli e sorelle, come Madre Regina la nostra fondatrice, che è uscita per andare verso i bisognosi. Sono felice di appartenere alla Congregazione delle Suore di Santa Caterina di Alessandria. Chiedo a Dio la grazia di essere fedele, avere una grande fede, il coraggio nelle prove della vita di ogni girono, a esempio di Santa Caterina la nostra Patrona e di Madre Regina Protmann, la nostra fondatrice
COSA CI DICONO LE SUORE MARTIRI RIGUARDO ALLA BELLEZZA DEL CARISMA E ALLE VIRTÙ DI MADRE REGINA?
Durante la Seconda Guerra Mondiale, le Suore della Congregazione hanno sofferto nelle mani dell’Armata Rossa. Le 15 Suore che invochiamo oggi e che saranno beate il 31 maggio 2025 ne parlano. Le Suore Martiri hanno amato il Signore e sono state fedeli fino alla morte. Hanno servito i loro fratelli e sorelli con gioia, amore, nella pazienza e lo spirito di perdono. L’esempio di Madre Regina e di Santa Caterina le hanno incoraggiato a soffrire insieme e a vivere il proprio impegno fino alla morte. La testimonianza delle 15 Suore chi hanno sacrificato la loro vita per difendere la loro consacrazione a Dio, ci può aiutare e illuminare il nostro cammino quotidiano. Nella loro vita consacrata, hanno dato precedenza all’amore di Dio e del prossimo. Nella fedeltà a questo amore, sono state uccise dai soldati dell’Armata Rossa. Le Suore Martiri che saranno beatificate e altre persone che hanno dato la vita per difendere la vita degli altri, ci ispirano a vivere nel nostro tempo con coraggio, speranza e gioia, la sequela di Gesù.
Madre Regina Protmann visse più di 450 anni fa. Dal Medioevo, Regina emerge con il suo Carisma: prendersi cura dei malati, educare i giovani, mettersi al servizio dei più poveri e bisognosi di quel tempo.
La storia si costruisce nel tempo. Le Suore di Santa Caterina giunsero in Brasile e, qui, a Rio de Janeiro, una delle città più violente del mondo, Regina è presente nella Casa di Salute San Giuseppe. In questa casa è germogliato il Carisma e Regina è nel prendersi cura dei malati, di coloro che hanno bisogno di salute e di medici.
Oggi dico che voglio rivivere in me ciò che Regina ha lasciato attraverso il suo Carisma del prendersi cura: prendersi cura del povero, del malato, del bambino, dell’anziano… Con forza e determinazione, continuo a dichiarare: Voglio essere di Regina:
Seguendo le orme di Regina, centinaia, se non migliaia, di Sorelle hanno percorso lo stesso cammino. Cammino di ricerca di Dio e di dono ai più poveri. Passi coraggiosi, audacia, entusiasmo e determinazione le hanno spinte avanti.
Vivendo in sintonia con ciò che le nostre Sorelle martiri ci hanno lasciato, VOGLIO proseguire sul mio cammino: un cammino di dono, di dedizione, di fedeltà all’Agnello, che un giorno si è offerto per me.
Le nostre Sorelle martiri mi dicono: “Non avere paura. Abbi coraggio, vai avanti. Segui l’Agnello. Egli farà di te una sposa fedele e un giorno ti accoglierà nella felicità eterna”.
Cerco di seguire l’esempio di Madre Regina, che ha vissuto molto profondamente tutti i doni ricevuti da Dio, che costituiscono il carisma: la passione per l’ascolto e la vita della Parola di Dio, l’amore per la preghiera, compresa quella espiatoria, la vita eucaristica; la ricerca e la realizzazione molto attenta e concreta della volontà di Dio, la collaborazione con la Chiesa locale, il contatto strettissimo con le persone, soprattutto con quelle che all’epoca erano ai margini della società – i poveri, i malati, le ragazze, una dimensione sponsale della spiritualità che ha anche una dimensione pasquale molto profonda….
Lei lo ha immerso profondamente nella realtà in cui viveva e io lo vivo allo stesso modo. Credo che ogni carisma, e ancor più il carisma della nostra bella Congregazione, si manifesti nel modo più bello, profondo e preciso nella realtà a cui Dio ci manda, secondo il motto di Madre Regina: Come Dio vuole. Perciò vivo molto consapevolmente, molto profondamente e molto serenamente il fatto di essere dove il Signore Dio vuole che io sia.
Madre Regina per noi ha lasciato un carisma meravigliosa: di testimoniare l‘amore sponsale con Cristo. Come Cristo è con la Chiesa, così Cristo è con noi e noi siamo con Lui: questo dovrebbe essere il nostro ideale, ma dobbiamo riconoscere che non sempre riesce viverlo nella vita quotidiana.
Confesso a voi: non posso fare la comunione tutti i giorni. Quindi non siamo nella piena fedeltà, nell’unità – questa è la realtà, ma grazie a Dio c’è una dimensione pasquale del carisma – per me è l’esperienza della risurrezione attraverso la confessione. La mia storia di fede è così: collinosa, tortuosa, ogni genere di cose… E devo essere fedele a me stessa. Come nei relazioni dei sposi: loro devono essere nella verità. “ Andate alla profondità del mare”.
Per me il carisma è la trasmissione della fede. Madre Regina fondò la scuola perché era necessario insegnare la scrittura e la lettura; oggi c’è un deficit, una carestia, nella trasmissione della fede nella società, nelle famiglie. Cosa posso fare? Seminare quel piccolo granello di fede per le generazioni future, per i giovani. Quando si fidano di me e mi raccontano le loro storie di vita… è come se Madre Regina baciasse le ferite, succhiasse anche il pus… quando sento il dolore delle famiglie, dei giovani o durante l’esperienza di accompagnamento spirituale nei ritiri – il significato per me è come baciare le ferite del mondo. In questo modo mi occupo dei malati. Prendo cura non solo alle mie ferite, ma anche a quelle degli altri. Come Madre Regina, ho quell’esperienza di guarigione spirituale.
A volte c’è una forte attrazione di baciare il tabernacolo. È un segno esteriore, ma per me è la chiamata di Gesù a una relazione più profonda, la chiamata all’intimità. Attraverso l’esteriorità sperimento l’invito di Gesù alla profondità della relazione con Lui. Inoltre, i giorni ‚del sabat‘ (o giorni del deserto -ciò è i raccoglimenti mensili) sono appuntamenti speciali – esclusivi con Gesù, in cui la nostra relazione si rinnova costantemente ogni mese.
2. COSA CI DICONO OGGI LE NOSTRE SUORE MARTIRI SULLA BELLEZZA DEL CARISMA E DELLE VIRTÙ DI MADRE REGINA?
Pensando alle suore martiri, ricordo non solo quelle 15, ma anche durante l’esperienza dell’era sovietica in Lituania, le suore hanno lottato molto per preservare la fede. È vero, non era richiesta la loro vita, ma nel senso della fede c’erano restrizioni forti. Loro sono anche miei testimoni.
Le nostre suore martiri sono evangelizzatrici anche oggi, perché hanno veramente attuato il Vangelo e spiegato cosa significa morire come muore il chicco di grano caduto in terra, e poi produce molto frutto. Mi insegnano la castità, l’amore per il prossimo e la lealtà al proprio dovere e alla propria missione – andare fino alla fine, non ritirarsi, combattere, difendersi a vicenda – lottare l‘una per l‘altra. È lo stesso nella vita di tutti i giorni. Sono i migliori insegnanti di fede.
Come Madre Regina baciò la croce prima di morire, così anche le nostre suore baciò la croce della sua vita durante quell’esperienza di dolore e, come Cristo sulla croce, perdonò i suoi nemici: questa è un’esperienza molto forte della croce nella loro vita.
Abbiamo suore meravigliose, un grande dono per la Chiesa. E oggi, insieme all’apostolo Paolo, possiamo dire e mettere sulle labbra delle nostre suore martiri le parole: “Ho terminato la mia corsa, ho combattuto la buona battaglia”. Celebriamo la loro vittoria: ricevono la corona della vittoria. Insieme alla Chiesa siamo chiamati a celebrare la vittoria: la Risurrezione. Non sono morti, portano frutto, danno vita alla Chiesa. Avevano il cuore di Madre, il cuore di sposa, il cuore di serva: fedele, speranzosa, dedicata al suo Signore. Questo è l’ideale di suore di santa Caterina, questo è l‘ideale a cui aspiriamo.